“Emigranti” racconta la storia di due uomini molto diversi tra loro: AA un intellettuale, un ex politico finito sulla lista nera, e XX un semplice e rozzo contadino, fuggiti da una dittatura in cerca della libertà. Ma una volta liberi si ritrovano a vivere auto imprigionati in un sottoscala senza finestre in una capitale europea. Ognuno di loro ha i propri drammi personali e cerca a modo suo di fuggire da questa realtà. Chi come XX attraverso il lavoro, le sue passeggiate in giro per la città e le sue fughe nel passato e nel futuro col desiderio di poter tornare a casa; e chi come AA passando le intere giornate a leggere, studiare, scrivere, filosofeggiare sulla vita e al desiderio bruciante di far parte della società e del mondo. Da questo derivano poi tutti gli incontri/scontri tra i due personaggi.
Endrit Ahmetaj
La messa in scena di quest’opera si deve a Emiljano Palali formatosi prima come attore presso l’Accademia delle Belle Arti di Tirana e, successivamente, come regista presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Palali sceglie per il ruolo di AA, Endrit Ahmetaj, giovane attore italoalbanese formatosi alla Scuola Nazionale di Cinema Indipendente e Accademia Teatrale di Firenze, e il Lavoratorio. Per personificare XX, Palali si affida a Besmir Halitaj, attore con alle spalle una lunga esperienza, formatosi anche lui all’Accademia delle Belle Arti di Tirana.
Besmir Haliti
L’autore del dramma, Slawomir Mrozek (1930 – 2013), è stato scrittore, drammaturgo e fumettista polacco, le cui opere esplorano l’alienazione, la conformità e le limitazioni della libertà umana sotto un sistema totalitario. Mrozek spesso usa un umorismo surreale e situazioni grottesche per rivelare le convinzioni distorte dei suoi personaggi.
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